novembre 28, 2018 | | in Blog
La signora risoluta attraversò viale Francesco Crispi, non aveva tempo da perdere, ma le era sempre piaciuto quel lungo boulevard meneghino alberato di tigli, le ricordava Parigi. Forse correva a un appuntamento o forse, come chiunque si immerga nell’atmosfera milanese, andava di fretta perché le sembrava di sprecare tempo se avesse rallentato Distrattamente guardò le vetrine di Ader, senza soffermarsi più di tanto. Poi ci ripensò. Tornò indietro con un’espressione perplessa sul volto. «Ma non era sempre stato un negozio di abbigliamento maschile?», si domandò. Ricordava vagamente di essersi fermata in compagnia di suo marito, che aveva un debole per gli abiti sartoriali, ad ammirare un vestito o un completo che occhieggiava sul fronte strada. E invece no, era proprio un cappottino da donna, quello che spuntava tra gigantografie di sarti, maglioni di cashmere, cinture e pantaloni da uomo. Era corto, dalla sofisticata forma a bozzolo; in lana rosa e con un importante texture a spina di pesce. La dicitura riportava che era realizzato a Martina Franca, enclave pugliese dedita alla creazione dei capi spalla. Poi la signora girò l’angolo di via Varese e le venne incontro un altro modello, stavolta in velluto liscio color corallo e poi, ancora, un mono petto dall’intrigante check senape e bordeaux su fondo panna, vero e proprio must dell’autunno-inverno 2018/19. Allora si ricordò, Ader non era solo un negozio dedicato all’eleganza maschile, ma aveva in serbo anche raffinate soprese per lei, come il maxi coat tagliato a vestaglia e dall’avvolgente collo a scialle. La signora spinse decisa il doppio battente della porta a vetri ed entrò.